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Raqib Shaw. Palazzo della memoria
Fino al 23 ottobre, una personale con dodici opere realizzate nel corso degli ultimi due anni che si ispira ai lavori di alcuni dei grandi artisti veneziani per riflettere sulla perdita della patria e sulla condizione dell’esilio.

Shaw, che è cresciuto in Kashmir e vive attualmente a Londra, crea dipinti estremamente elaborati e minuziosamente dettagliati che rappresentano mondi paralleli e visionari pervasi da un significato profondamente personale e psicologico. Spesso monumentali nelle dimensioni, le opere uniscono influenze ibride, facendo confluire tempo e spazio per attraversare paesaggi, stagioni, miti ed epoche.

Nella sua nuova serie di lavori, Shaw trasfigura il proprio giardino a sud di Londra in uno sfondo verdeggiante per l’ormai perduto mondo del Kashmir e per il paradiso immaginario di un paesaggio infantile venato dalla malinconia dell’esilio. La pittura del Rinascimento italiano presta la cornice narrativa, in particolare i dipinti veneziani di Tintoretto, tra cui Santa Maria Egiziaca (1582–87) della Scuola Grande di San Rocco e la Presentazione della Vergine al Tempio (1551–56) della chiesa della Madonna dell’Orto, oltre all’iconico La Tempesta (1506–08) di Giorgione delle Gallerie dell’Accademia.

“I dipinti di Raqib Shaw fanno viaggiare l’osservatore tra le meraviglie naturali del Kashmir e i mondi probabilmente più prosaici di South London. Ma è qui che l’artista ha realizzato un proprio paradiso di memorie, con vista su lontani palazzi cittadini e grattacieli simili a cattedrali. Eseguiti con un senso del disegno e del colore meticolosamente dettagliato e straordinariamente misurato, ogni dipinto è pensato per stupire e richiede tempo per scoprire sempre nuovi dettagli con ogni nuovo sguardo”.

Sir Norman Rosenthal

Maggiori informazioni sul sito internet del Museo Ca' Pesaro.

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